I clienti parlano di noi # Despe

Distruggere per creare


Parla Giuseppe Panseri, fondatore della Despe Spa

Despe, per chi lavora nel settore della demolizione, è un nome che è ormai diventato un'icona; innovazione, ricerca e passione sono alla base della filosofia dell’azienda di Torre de’ Roveri, fondata da Giuseppe Panseri; con Despe collaboriamo da sempre e abbiamo intervistato Panseri per conoscere direttamente dalla sua viva voce cosa in azienda pensano di noi!

Giuseppe Panseri: “Despe è nata nel 1975, per rispondere alla domanda di mercato che, proprio in quegli anni, cominciava a richiedere interventi di demolizione di edifici industriali di grandi dimensioni costruiti nel primo dopoguerra. Fino ad allora, lavoravamo soprattutto nel segmento del movimento terra come Scavi Bergamo, società fondata da mio padre”.

“Abbiamo da subito iniziato a sperimentare nuove soluzioni per questo settore e contemporaneamente abbiamo arricchito la nostra dotazione di attrezzature; ricordo perfettamente che il primo arrivo in questo senso fu un martello demolitore Montabert 501. Il vero cambiamento arriva subito dopo un mio viaggio in Giappone nei primi anni ’80, programmato appunto per capire le tecniche che utilizzavano i nipponici, all’epoca all’avanguardia nel segmento.

La tecnologia delle pinze, da utilizzare per la demolizione del calcestruzzo al posto dei martelli demolitori (per evitare vibrazioni e impatto sonoro), deriva direttamente da quel viaggio”.

Imparare dagli esperti

Continua Panseri: “In verità, non abbiamo acquistato la pinza dai produttori giapponesi, ma l’abbiamo costruita qui in Italia, sulla base dei depliant che avevo raccolto e degli esempi che avevo potuto vedere nel Paese del Sol Levante. Nei primi anni abbiamo faticato a far comprendere i vantaggi di questa tecnologia ai nostri clienti, ma con il passare del tempo e il crescere dell’attenzione (e delle normative) sull’impatto ambientale dei cantieri della demolizione, la tecnologia si è imposta anche da noi”.

“Alle pinze abbiamo affiancato anche le cesoie per il taglio delle strutture in ferro, di produzione americana; in USA, infatti, questo problema era molto sentito, dato che là si demolivano già edifici molto alti le cui strutture portanti in acciaio generavano il cosiddetto “effetto frusta” quando venivano tagliate con il cannello (con conseguenti gravi rischi per gli operatori)”.

“Siamo sempre stati all’avanguardia per quel che riguarda il parco macchine e attrezzature; nel 1983 abbiamo commissionato alla PMI un escavatore con braccio lungo 25 metri, carro allargabile, una novità rivoluzionaria per il periodo. La prova del fuoco del ‘Jumbo’ (lo chiamavamo così per le dimensioni) è stata la demolizione della copertura del velodromo Vigorelli di Milano, a seguito dell’eccezionale nevicata del 1985”.

L'innovazione nel DNA

“Da quel momento, l’evoluzione non si è più fermata; oltre ad acquistare escavatori su misura, abbiamo cominciato a immaginare, progettare e sperimentare sistemi di demolizione unici al mondo, come la nostra piattaforma idraulica per smantellare ciminiere dall’alto verso il basso, senza far cadere detriti all’esterno (la prima applicazione è stata sulle ciminiere Enel del Sulcis, alte 100 metri)”.

“Altro sistema unico al mondo è quello che abbiamo pensato per demolire le caldaie delle centrali Enel, dove si rendeva necessario abbattere strutture (5000 tonnellate di acciaio e tubazioni) a partire dal basso, usando martinetti per sospendere l’intera struttura e escavatori con cesoia. Una volta demolita una “fetta” (in assoluta sicurezza dato che lavoravamo a bassa quota), la restante parte veniva abbassata e si riprendeva il ciclo di demolizione”.
“E’ proprio in quegli anni - sottolinea Panseri - che inizia il rapporto prima con Daewoo e poi con Doosan; i nostri test sul campo hanno dimostrato che gli escavatori del marchio coreano erano estremamente semplici nel loro principio costruttivo, ma molto affidabili”.

Parla Giuseppe Panseri, fondatore della Despe Spa

“In quel periodo abbiamo creato la nostra divisione ricerca e sviluppo, con la missione di ricercare sul mercato soluzioni tecnologiche e immaginare metodologie di demolizione innovative che ci garantissero di mantenere un vantaggio operativo sulla nostra concorrenza (che nel frattempo era nata sulla scia del nostro successo)”.
“Il rapporto con Doosan è continuato e, anzi, si è rafforzato, tant’è vero che oggi, con un parco macchine che può contare su 75 escavatori, il marchio coreano ne può vantare più di 40, dai mini da 1 tonnellata (con braccio da due metri) agli escavatori da 65 tonnellate (con bracci che arrivano fino a 30 metri)”.

“Questa continuità di acquisto di mezzi Doosan, non è ovviamente casuale, ma deriva non solo dall’affidabilità delle macchine, ma anche, in modo determinante, dal rapporto di lavoro che è nato con RAMI``.

Dinamici e preparati

``Ho apprezzato a livello commerciale la dinamicità di Riccardo Cattaneo , ma, allo stesso tempo, sono molto soddisfatto del servizio di assistenza, coordinato da Davide Assolari ; Davide non dice mai di no, nel senso che non lo spaventa nessuna delle nostre richieste anche quelle più complesse, visionarie e articolate”.
Continua Panseri: “Per noi il fattore assistenza è fondamentale; ovvio è importante la produttività e il rapporto prezzo/prestazione, ma poter contare su un servizio di assistenza veloce, affidabile e, soprattutto, competente, per un’azienda come la nostra è davvero un fattore discriminante nell’acquisto delle macchine”.

“Apprezzo molto la passione che in RAMI riversano nel proprio lavoro di tutti i giorni; come Despe per noi questo è un aspetto fondamentale, che richiediamo a tutti i professionisti che lavorano con noi sia in Italia sia nel Mondo (dove stiamo avendo grandi soddisfazioni e riconoscimenti professionali)”.

Gli apripista devono essere pionieri

“Un esempio concreto del nostro rapporto? Un lavoro di una settimana a strettissimo contatto per modificare i bracci di sei nostre macchine radiocomandate (che sono stati impiegate per una demolizione in una raffineria in Francia, dove non era possibile accedere con mezzi tradizionali).

“Qui in Despe la voglia di sperimentare non si ferma mai. L’evoluzione del concetto di demolizione incarnato dalla piattaforma per le ciminiere ha dato vita a una soluzione per la decostruzione a partire dall’alto dei grattacieli; una struttura che pesa 1.500 tonnellate e che scende, ancorandosi alla struttura e muovendosi su martinetti idraulici, lasciando lavorare gli operatori in assoluta sicurezza, protetti dal vento e con tutto lo spazio a disposizione per lavorare al meglio”.

“Il segreto alle spalle della nostra azienda? Nonostante la demolizione non sia un settore 'classico' perché molto imprevedibile, noi abbiamo sempre avuto passione e precisione, cercando sempre di controllare produttività, professionalità, qualità operativa e investendo continuamente nelle risorse, e nella ricerca e sviluppo”.

“Essere apripista è davvero appagante, ma richiede abnegazione e spirito pionieristico, uno spirito che mi ha sempre appassionato come, ne sono certo, appassiona anche i miei due figli, Roberto e Stefano che oggi guidano l’azienda, di cui io sono Presidente”.

Gli altri nostri testimonials


Apprezzo molto la passione che in RAMI riversano nel proprio lavoro di tutti i giorni: come Despe per noi questo è un aspetto fondamentale , che richiediamo a tutti i professionisti che lavorano con noi sia in Italia sia nel Mondo.
Giuseppe Panseri

Presidente Despe

Apprezziamo in particolar modo lo spirito di servizio degli attuali titolari e in generale di tutto il personale di RAMI; quando abbiamo un problema sono sempre presenti, veloci a intervenire e precisi nel risolvere le criticità, anche quelle più complesse.
Fabrizio Rossi

titolare Edil Scavil

La grande forza di RAMI è il servizio di assistenza, puntuale, veloce e davvero competente; per questo oggi stiamo lavorando, dal punto di vista dell'assistenza alle macchine sui nostri impianti solo con loro.
Luca Petranca

Amministratore delegato Vigorplant